Coltivare le Fragole – Orto, Vaso o Balcone?

Coltivare le fragole è abbastanza facile ed alla portata di tutti, è sicuramente uno dei frutti di stagione più semplici da produrre in vaso, sul balcone o in un piccolo orto.

Coltivare le Fragole in Orto, Vaso e Balcone

La Fragola oltre al suo gradevolissimo profumo ed all’ottimo sapore, ha pochissime calorie (solo 28Kcal per 100gr) possiede notevoli proprietà rinfrescanti e diuretiche ed è ricca di Vitamina C e Potassio, ideali quindi in diete ipocaloriche.

A patto che non vi aggiungiate panna o zucchero

CHE PIANTA E’? ESIGENZE COLTURALI E PEDOCLIMATICHE

La leggenda vuole che in occasione della morte di Adone, la Dea Venere pianse copiosamente e le sue lacrime una volta giunte in terra si trasformarono in piccoli cuori rossi.

La Fragola è una pianta da sottobosco, quindi predilige terreni leggermente acidi e abbastanza sciolti, teme fortemente i ristagni idrici e necessita di terreni ricchi di sostanza organica.

APPARATI RADICALI

Il Sistema Radicale è di tipo fascicolato, molto corto e superficiale, circa l’80% delle radici si trova infatti nei primi 25-30 cm di terreno, questa caratteristica come preannunciato rende il Coltivare le Fragole in Vaso molto facile.

Il Fusto della fragola è costituito da un Rizoma strisciante che si dirama in stoloni, questa sua peculiarità la rende molto facile da moltiplicare e riprodurre.

Passiamo al vero protagonista, il ricettacolo floreale, si tratta di un fiore appunto, che erroneamente chiamiamo frutto, il vero frutto è l’achenio, ovvero quei frutticini duri che chiamiamo semini.

Ne esistono di diverse pezzature, varietà e colori, tutte più o meno aromatiche ma ugualmente succulente.

Se preferite, potete guardare il Video su YouTube dove vi parlo di questo Frutto.

Coltivare Fragole | Perchè Coltivarla… e Perchè No

QUALI VARIETA’ SCEGLIERE?

Le cultivar di fragola possono essere classificate in base a diverse caratteristiche, tra cui la dimensione del frutto o l’epoca di maturazione, tuttavia la classificazione più diffusa è quella basata sulla risposta della pianta alle ore di luce.

La distinzione si ha quindi tra, da un lato le Brevidiurne o Unifere dall’altro le Longidiurne o rifiorenti.

Le Brevidiurne, come si intuisce già dal nome, fioriscono solo quando le ore di luce sono inferiori alle 13/14 ore, producono dunque durante la primavera, quando le giornate sono ancora relativamente corte.

Al contrario la fioritura delle Longidiurne inizia quando le giornate superano le 14 ore di luce, per questo motivo sono dette Rifiorenti, in quanto fioriscono più volte, dalla primavera fino all’autunno.

Apro una piccola parentesi, ci sono infatti alcune varietà Neutrodiurne che fioriscono indipendentemente dalle ore di luce, quest’ultime vengono comunque classificate tra le rifiorenti.

Per quanto riguarda la scelta va fatta una piccola premessa, la varietà ideale da coltivare dipende infatti dalla vostra zona. Dalle ultime ricerche ed esperienze sul campo, si è notato che per coltivazioni al Sud, in presenza di clima temperato, sono più indicate le Brevidiurne a pianta fresca, mentre al Nord si hanno produzioni migliori con le Rifiorenti.

Ovviamente se le coltivate in vaso avete la possibilità di sperimentare diverse varietà, per via del fatto che potete monitorare e scegliere la posizione e l’esposizione delle vostre piante.

QUANDO PIANTARLA?

La fragola si può mettere a dimora quasi per tutto l’arco dell’anno, al Sud Italia come in Spagna si comincia già in Agosto per le produzioni professionali di piantine a Cima Radicata, mentre in Settembre sarà possibile trovare i primi stoloni a radice nuda di piante frigo-conservate

Nelle prime settimane autunnali potrete dilettarvi con gli stoloni vegetanti a radice nuda di varietà Brevidiurne (comunemente dette a pianta fresca), ideali al Sud Italia per produzioni primaverili.

Infine da Marzo sarà possibile piantare e Coltivare le Fragole di varietà Rifiorenti, che daranno produzioni costanti per tutto il periodo che va da Maggio a Settembre/Ottobre.

Il consiglio è quello di provare a coltivarle entrambe in modo da avere una piccola produzione più volte durante tutto l’anno. Fatemi sapere nei commenti o sui canali Social se preferite coltivare le Brevidiurne Unifere o le Rifiorenti, ed ovviamente la vostra zona di coltivazione.

PREPARAZIONE DEL TERRENO

Come già accennato le fragole vivono bene in terreni sciolti o a medio impasto, ed è fondamentale che non ci siano ristagni idrici.

Preferiscono un terreno con un PH leggermente acido ovvero ricco di sostanza organica e molto fertile. Sarà quindi importante effettuare una buona concimazione di fondo con concimi Organici come lo Stallatico o l’Humus di Lombrico.

BAULATURA O PRODE

Per Coltivare le Fragole in pieno campo si utilizza la tecnica della baulatura o a prode, questo cassone rialzato servirà a far drenare l’acqua e mantenere le piantine al giusto livello di umidità, mentre per la coltivazione in vaso sarà necessario evitare gli eccessi idrici.

Un’aspetto molto importante della coltivazione delle fragole è la pacciamatura, nelle produzioni industriali si usano dei teli in plastica appositamente forati, per il nostro orto o sul balcone andrà benissimo della paglia o aghi di Pino.

INNAFFIATURE

Se Coltivate le Fragole in terreni sabbiosi sarà necessario farlo più spesso anche se ovviamente sono da evitare bagnature troppo abbondanti,  l’ideale sarebbe irrigare al mattino con impianti a goccia, in questo modo l’umidità in eccesso avrà tutto il tempo per evaporare

IMPIANTO A GOCCIA

Le fragole saranno più suscettibili alla carenza d’acqua subito dopo il trapianto e durante la fioritura, soprattutto se avete messo a dimora stoloni a radice nuda. Nelle fasi finali la quantità di acqua influirà ovviamente sulla pezzatura dei frutti.

E’ importante non bagnare i frutti e le foglie, perché questo potrebbe portare allo sviluppo di marciumi e funghi.

CONCIMAZIONI

Per quanto riguarda le concimazioni post trapianto, possono essere suddivise in due momenti chiave, dalla ripresa vegetativa alla fioritura le piante avranno bisogno di Azoto e Fosforo, questi due macro-elementi favoriranno l’emissione di nuove foglie e lo sviluppo dell’apparato radicale.

Un giusto apporto di Potassio sarà fondamentale invece a fioritura inoltrata, il Potassio infatti aumenta il grado zuccherino dei frutti migliorandone profumo e gusto, ne inspessisce i tessuti aumentando la consistenza e la resistenza alla botrite, proteggerà inoltre le piante dagli stress ambientali nei periodi più caldi.

QUANDO RACCOGLIERLA?

Il raccolto di questa prelibatezza sarà difficile da sbagliare, il grado zuccherino aumenterà e migliorerà con l’avanzare della colorazione, per frutti succulenti basterà raccoglierli quando saranno di un colore rosso vivo, tuttavia essendo un’infiorescenza una volta raggiunto il massimo grado si rovinerà velocemente. 

Collegandoci al capitolo sui periodi di trapianto possiamo dire che le epoche di raccolta variano in base alle cultivar coprendo quasi tutto l’arco dell’anno, le primissime fragole a Cima Radicata infatti saranno pronte già da Novembre, con i primi raggi di sole primaverili poi fruttificheranno abbondantemente tutte le Brevidiurne messe a dimora a radice nuda fino Novembre, da Maggio a Settembre infine si avranno costanti produzioni dalle Rifiorenti piantate a Marzo.

FUNGHI, INSETTI E PARASSITI (COME PREVENIRLI E CURARLI)

FUNGHI:

 – Phytiphtora (Marciume Bruno)

 – Rhizoctonia Solani

 – Vaiolatura

 – Botrytis cinerea (Muffa Grigia)

 – Oidio o Mal Bianco

 – Verticillosi

 – Antracnosi

Antracnosi su Fragola

Le malattie fungine della fragola sono per la quasi totalità riconducibili ad un cattivo drenaggio del terreno, ad errori di irrigazione, nonché ovviamente ad avverse condizioni climatiche.

Nel Coltivare le Fragole, per prevenire e scongiurare qualsiasi attacco fungino è quindi fondamentale tenere sotto controllo l’umidità, sia con delle buone pratiche agronomiche, sia con trattamenti preventivi a base di polvere di roccia.

Se non ci siete riusciti, o l’annata è stata particolarmente nefasta, ai primi segnali d’attacco, potete intervenire con trattamenti a base di Rame, in questo modo andrete a bloccare il propagarsi della maggior parte delle malattie fungine. 

Bisogna asportare ed allontanare tempestivamente i residui di coltivazione infetta, vale a dire piante, foglie o frutti marci.

Stesso discorso ovviamente vale per la Batteriosi causata dallo Xanthomonas.

Oidio su Fragola

Fanno caso a parte invece l’Oidio che si combatte con trattamenti a base di Zolfo e la Botrite per scongiurare la quale sarà vitale la prevenzione.

Botrite o Muffa Grigia su Fragola

Per ognuna di queste malattie faremo degli articoli dedicati ed approfonditi.

BATTERI:

 – Xanthomonas

Batterio Xantomonas su Fragola

VIRUS:

 – Ingiallimento del bordo (Trasmesso da Afide)

 – Virescenza (Trasmesso da un Cicadellide)

Per quanto riguarda il controllo delle virosi svolgerà un ruolo fondamentale la lotta agli insetti parassiti, entrambe queste malattie infatti sono portate dalla puntura di un insetto

Riconoscere ed allontanare le malate è di fondamentale importanza per limitare i danni una volta sopraggiunta la malattia.

INSETTI:

 – Afidi della Fragola

 – Grillotalpa

 – Oziorrinco

 – Nottue 

 – Eulia 

 – Tortidrice della Fragola

 – Mosca bianca delle serre

Oziorrinco

A differenza dei Funghi il controllo degli insetti non può essere trattato in maniera generica, per questo motivo analizzeremo singolarmente ogni patogeno in Articoli e video specifici per evitare di rendere questo troppo lungo.

https://www.youtube.com/channel/UCDB9-ucgKgpagNcgPKN2iCA

Un’ulteriore piccola parentesi va fatta richiamando la scelta delle varietà. Come già detto infatti il ciclo produttivo delle Brevidiurne andrà dall’autunno alla primavera, per questo difficilmente andremo incontro ad attacchi di insetti su queste piante.

Grillotalpa

Discorso totalmente diverso invece per le Rifiorenti, che per via del loro ciclo vegeto-produttivo andranno a scontrarsi con temperature più calde e quindi maggiormente soggette all’azione di alcuni insetti patogeni.

Tra i più insidiosi ci sono gli afidi, che oltre ad arrecare danni diretti, sono veicolo prediletto delle virosi. La lotta con prodotti consentiti in agricoltura biologica contro questi insetti, prevede l’utilizzo del Piretro Naturale alla comparsa dei primi parassiti.

Afidi su Fragola

Con il Piretro essendo un insetticida a largo spettro è possibile contenere più o meno bene anche gli altri parassiti della fragola, tuttavia per evitare di dilungarci tratteremo ognuno di questi patogeni singolarmente ed in maniera chiara e dettagliata.

ACARI:

 – Acaro pallido della fragola

 – Ragnetto Rosso Comune

NEMATODI:

 – Nematodi Galligeni

 – Nematode dello stelo e dei bulbi

 – Nematode fogliare

Marciume Apicale del Pomodoro

Marciume Apicale su Pomodoro San Marzano

Dario perchè i miei pomodori stanno diventando tutti neri e marci? Questa è una domanda che mi viene fatta spesso durante i periodi di caldo afoso. Innanzitutto volevo precisare che il Marciume Apicale del Pomodoro, ovvero quest’imbrunimento sulla parte inferiore della bacca, non è una malattia, ma una fisiopatia che si presenta quando c’è carenza di Calcio all’interno dei tessuti del pomodoro.

Si potrebbe anche presentare su peperoni, melanzane, ma il pomodoro è la coltura che va per la maggiore.

Marciume Apicale su Peperone

In quest’articolo proverò a darvi tre consigli per evitare questo problema, per prevenirlo fondamentalmente perché non si può curare.

Se vi risulta più comodo potete visualizzare il Video YouTube relativo al Marciume Apicale del Pomodoro

Marciume Apicale del Pomodoro – Video YouTube Dario De Lorenzis – L’Agrario

1 – EVITATE CULTIVAR A BACCA LUNGA

Se già sapete che andrete incontro a questi problemi, quindi se già li avete avuti negli scorsi anni, evitate di piantare pomodori a bacca grossa. Poichè questa fisiopatia si presenta per lo più nei pomodori a bacca grande, quindi il San Marzano, il Tombolone, il Cuor di Bue ed i vari insalatari.

E’ molto improbabile, quasi impossibile che si presenti sui pomodori a bacca piccola, vale a dire il Ciliegino il Datterino. Scrivetemi nei commenti su quale varietà si è presentato il Marciume Apicale e che tipo di varietà piantate di solito, così da avere un riscontro di quello che abbiamo detto.

2 – ATTENZIONE ALLA CARENZA D’ACQUA

Molto spesso mi sento dire che questo problema si risolve innaffiando più spesso perchè è una carenza di acqua, è vero che questo tipo di fisiopatia si presenta di più in piante soggette a stress idrico, di conseguenza spesso viene confusa con la carenza idrica. In realtà rimane una carenza di Calcio che viene mal assorbito in piante che vengono non irrigate regolarmente, quindi laddove c’è uno scompenso idrico la fisiopatia si presenta con più frequenza e con maggior probabilità.

3: NO RISTAGNI IDRICI

Allo stesso modo della carenza di acqua potrebbe portare questo tipo di problema anche l’eccesso di acqua, un abbondante apporto idrico infatti potrebbe portare appunto in asfissia radicale le piante, che quindi non sono più in grado di assimilare il calcio. Anche laddove dovesse essere presente l’elemento calcio all’interno del terreno, la pianta non riesce ad assimilarlo.

Conclusione:

Detto questo proviamo a capire come comportarci quando si presenta questo problema. Innanzitutto se notate i primi pomodori marci intervenite tempestivamente, quando la macchia sul pomodoro è visibile ad occhio nudo non possiamo più fare nulla per quei frutti, questi pomodori infatti sono ormai da buttare, anzi il consiglio è proprio quello di staccarli, poiché non farebbero altro che assorbire risorse importanti che potrebbero servire ad altri pomodori.

Bisogna quindi intervenire in prevenzione, se il terreno è povero di calcio e la varietà che abbiamo piantato è soggetta al marciume apicale, andremo a fare delle concimazione a basse di Ossido di Calcio, Nitrato di Calcio, in prevenzione, ovvero quando i frutticini sono ancora piccoli e per tutto il ciclo produttivo.

Le fonti di calcio possono essere di vario tipo, lascio a voi scegliere quale, potete per esempio utilizzare i Gusci D’uovo che sono ricchissimi di Calcio, dovete fare ovviamente un processo per poterlo rendere bio-disponibile per le piante, qui di seguito il Link al Video ed all’Articolo.

Come ottenere un Concime Naturale ricco di Calcio dai Gusci D’Uovo
Come Ottenere un Concime Naturale ricco di Calcio dai Gusci D’Uovo

Alternativamente potete utilizzare dei concimi, se ne trovano tantissimi in commercio:

TRB 124 di Gobbi a base di Ossido di Calcio

Concime a Base di Calcio – TRB 124 di Gobbi

AlgiCAL di Gobbi a base di Alghe Marine (Consentito in Agricoltura Biologica)

AlgiCal Concime Biologico a base di Alghe Marine da Gobbi

Concime Naturale Fai Da Te dai Gusci D’Uovo

Come utilizzare al meglio i Gusci d’Uovo

Non buttate i gusci delle uova, nel senso che oltre a non buttarli fisicamente nell’immondizia non dovete utilizzarli male, altrimenti sarà come averli buttati. In quest’articolo vedremo passo passo come rendere BIO-DISPONIBILE il Calcio presente all’interno dei Gusci delle uova e come produrre un Concime Naturale Fai da Te ricco in Calcio, in casa, con l’utilizzo di prodotti che ognuno di noi ha in cucina.

Il Calcio è un elemento importantissimo per le nostre piante, e la sua carenza o il suo malassorbimento può portare a delle gravi fisiopatie.

Marciume Apicale del Pomodoro: https://www.youtube.com/watch?v=9jfDH_6dqBs

Se preferite visualizzare tutto il procedimento, guardate il video dove vi spiego passo passo come farlo, se vi piacciono questi argomenti, seguite il Canale ed attivate la campanella in modo da rimanere sempre aggiornati e mettete un Like per supportare il Canale ed il Progetto.

Iscriviti al Canale YouTube: https://youtu.be/Vkg8DdcPPy0

1 – INTRODUZIONE

Mi è capitato di leggere in giro per il Web che il guscio delle uova è composto al 100% da Calcio, questa credenza è una bufala e quest’affermazione è del tutto sbagliata, il guscio delle uova infatti è composto per circa il 34% da Calcio, ovvero un terzo del suo peso, per il restante invece è composto da Acido Carbonico ed insieme questi due elementi formano il Carbonato di Calcio

Il Carbonato di Calcio compone per circa il 95% il guscio dell’uovo, questa può sembrare una piccola differenza ma non è così e adesso vediamo perché.

Avete mai provato a sgretolare il guscio di un uovo? Adesso provate a versarlo in acqua, questi due elementi non si misceleranno mai, indipendentemente dal tempo che passate ad agitare la soluzione o per quanto finemente voi abbiate potuto sminuzzare i gusci.

Perché succede questo?

Il guscio delle uova è composto per il 95% da Carbonato di Calcio

Perché il Carbonato di Calcio che compone il guscio delle uova non è del tutto solubile in acqua ed ovviamente non è solubile nemmeno nella Linfa Grezza delle piante.

La linfa grezza delle piante è quella soluzione acquosa che porta i sali minerali dalle radici attraverso lo Xylema fino alle foglie.

2 – STERILIZZAZIONE E FRULLATURA

Prima di cominciare qualsiasi operazione dobbiamo sterilizzare i gusci, sappiamo tutti da dove vengono le uova giusto?

Con la sterilizzazione eviteremo di contaminare qualsiasi cosa con eventuali batteri presenti sul guscio delle uova tra cui quello della Salmonella.

Il batterio della salmonella muore a 70° in circa 15/20 minuti, quindi ci basterà versare i gusci delle uova dentro l’acqua, portarla ad ebollizione e lasciarli per 15 minuti.

Essendo i gusci molto sottili, il calore non avrà difficoltà a penetrare fino all’interno e a sterilizzare uniformemente il tutto.

Far bollire per 20 minuti

Passati 20 minuti non ci resta che far scolare i gusci delle uova e farli asciugare, potete metterli in forno per altri 10-15 minuti, giusto il tempo di far asciugare l’acqua.

I nostri gusci d’uovo sono sterilizzati, asciutti e pronti per essere frullati.

Frullare finemente i gusci delle uova

3 – PREPARAZIONE DELLA SOLUZIONE

Adesso che i gusci sono frullati finemente potrebbero essere miscelati direttamente nella compostiera, in questo caso infatti gli Acidi Umici e la sostanza Organica presente favoriranno la liberazione del Calcio, tuttavia per ottenere un Concime Naturale Liquido pronto all’uso ricco di Calcio già disponibile per le nostre piante, procediamo ad unire questa polvere all’Aceto di Vino.

Aceto di Vino Bianco

Per la nostra reazione chimica andremo ad utilizzare, 500 ml di Aceto di Vino Bianco e 20gr di Gusci D’Uovo.

Misceliamo insieme e vediamo cosa succede.

La reazione chimica produce Anidride Carbonica

A questo punto potete notare che si sta sviluppando quest’effervescenza è l’anidride carbonica come risultato della reazione chimica.

Dopo circa 15 giorni, la reazione ormai è completamente avvenuta e il calcio è libero all’interno della soluzione.

4 – CONCLUSIONI FINALI

Il Carbonato di Calcio che componeva i gusci delle uova ormai è stato completamente disciolto ed è stato trasformato in Acetato di Calcio e tutta l’anidride carbonica è stata rilasciata durante la reazione chimica, ecco il perché di quell’effervescenza.

All’interno del nostro vasetto abbiamo messo 500ml di aceto e 20gr di gusci d’uovo e il calcio rappresenta un terzo del peso del guscio dell’uovo, quindi un terzo di 20gr, abbiamo 6,6 gr di calcio in questo Concime Naturale Fai Da Te.

Per facilitare i calcoli per il futuro possiamo dire che approssimativamente ci sono 1,3 gr di calcio per 100ml di Concime.

Vi lascio qui di seguito le schede con le varie colture e i vari dosaggi di utilizzi del Concime Liquido così ottenuto.

5 – SCHEDE DELLE COLTURE E DOSAGGI

Spaccatura o Cracking del Ciliegio
Imbianchimento e Marciume della Fragola
Cuore Nero del Finocchio
Marciume Apicale del Pomodoro
Marciume Apicale del Peperone
Marciume Apicale della Melanzana
Butteratura Amara del Melo
Necrosi Marginale delle Foglie delle Lattughe e delle Cicorie
Disseccamento del Rachide della Vite

Antibiotici cura Xylella, perchè NON utilizzarli sull’Olivo

Antibiotici sono la cura dell'Olivo malato di Xylella? Tre motivi per cui sarebbe folle utilizzarli in Agricoltura, ovviamente dopo l'illegalità.
“Gli ulivi del salento e la Xylella” – Tuglie 2018

Nell’analisi tecnica dei motivi, per cui sarebbe folle utilizzare gli antibiotici in Agricoltura in generale, e come cura contro la Xylella dell’Olivo in particolare, si possono trovare tre ragioni tecnicamente valide, appena dopo il primo grande impedimento dato dall’illegalità di tale pratica.

1 – Irrorare gli alberi di Olivo con soluzioni a base di antibiotici è impensabile, applicare infatti queste sostanze con le modalità di norma utilizzate per gli agrofarmaci significherebbe immettere nell’ambiente sostanze pericolose alle quali ogni altro organismo vivente è sensibile, con catastrofiche conseguenze per via delle possibili resistenze incrociate, a quel punto la cura per il batterio della Xylella potrebbe diventare l’ultimo dei nostri problemi.

2 – Qualcuno suggerisce che gli antibiotici potrebbero essere applicati con tecniche non soggette a deriva come ad esempio le iniezioni direttamente nel tronco degli alberi di Olivo. Ebbene tale pratica seppur con un minor impatto sull’ambiente circostante non diminuirebbe il pericolo esposto nel primo punto. Le sostanze antibiotiche infatti potrebbero indurre modificazioni al DNA del batterio della Xylella che a questo punto diventerebbe antibiotico-resistente, vanificando ogni ulteriore sforzo nella ricerca di una cura.

3 – Terza, ultima ma non meno importante è la possibilità, l’eventualità per certi versi, quasi la certezza, che tali sostanze potrebbero entrare e residuare nella catena alimentare, in un periodo storico in cui la grande consapevolezza ci porta a pratiche, tecniche e tecnologie colturali sempre più orientate all’eco-sostenibilità ed alla salubrità di ciò che mangiamo, questo è un punto cruciale ed importantissimo.

Alla luce di quanto detto, riteniamo fondamentale ribadire che l’utilizzo degli antibiotici in agricoltura è vietato ed a ragion veduta. La situazione critica dell’Olivo e del nostro territorio tutto, non può portare a scelte avventate, illegali, pericolose e per certi versi stupide.

No agli antibiotici in Agricoltura.